Bruno Mafrici è un professionista italiano di Milano, che vanta una specializzazione soprattutto nei settori del “Non Performing Loan” e “Merge & Acquisitions”. I “Non Performing Loan” sono i cosiddetti “crediti in sofferenza” o “crediti deteriorati” delle banche, per i quali non si ha certezza che si possano riscuotere. “Merge & Acquisitions”, invece, rappresentano le procedure di fusione di due società, che smettono di esistere dal punto di vista giuridico e mettono in comune i loro patrimoni, creando una società “ex novo”. “Mergers And Acquisitions”, in acronimo “M&A”, in italiano si traduce con “Fusioni ed Acquisizioni”, indicando il mercato delle operazioni di finanza straordinaria, di cui si occupano le imprese. L’obiettivo di questa operazione consiste nel cambiare la struttura proprietaria di due o più imprese.
Si distinguono diverse tipologie di fusione. E proprio nel blog di Bruno Mafrici, abbiamo letto questo interessante approfondimento sulle fusioni societarie, in cui non solo presenta la definizione di tale espressione, ma ne spiega anche le varie tipologie, prestando particolare attenzione a quali siano le differenze tra esse e quali fasi caratterizzino ciascun progetto di fusione societaria. Innanzitutto, si parla di fusione in senso stretto, conosciuta anche come fusione per unione o pura.
Questa fusione fa sì che le singole società che vi partecipano perdano la loro indipendenza ed identità giuridico-economica, strutturando un’unica e rinnovata realtà organizzata. I membri delle aziende coinvolte nel processo di fusione ottengono le azioni o le quote di partecipazione della nuova realtà che si è formata, calcolate in base al rapporto di cambio. Essi vengono stimati attraverso l’ausilio dei precedenti strumenti finanziari, che caratterizzavano l’assetto delle singole imprese. La fusione annulla ciò che esisteva in precedenza, creando una nuova struttura economica e patrimoniale.
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La seconda tipologia di fusione è, invece, l’operazione che si concretizza mediante il meccanismo dell’incorporazione. In questo caso, una società viene inglobata nell’altra e solo l’azienda che viene incorporata perde l’identità giuridica. La società società incorporante, invece, procede con un aumento del capitale sociale e con una distribuzione rinnovata delle nuove quote o azioni ai singoli soci dell’azienda incorporata. Il metodo dell’acquisizione prevede l’esistenza di due parti: una società partecipante ed una partecipata. L’acquisizione implica l’acquisto, in cambio di un corrispettivo economico, di quote o azioni del capitale sociale di un’impresa partecipante da parte di un’altra società partecipata. Calcolando le percentuali acquisite, si procede alla definizione della partecipazioni totalitarie o di maggioranza; se si tratta di aziende molto ampie, invece, con azionariato diffuso, la partecipazione verrà definita non secondo la maggioranza, ma in base alle quantità ritenute adeguate ad esercitare un controllo significativo sulla partecipata. Realizzato il meccanismo di acquisizione, le aziende interessate conservano la loro identità giuridica, mantengono una certa autonomia nell’organizzazione e nei processi decisionali.