A proposito delle fusioni societarie: i vantaggi del M&A secondo Bruno Mafrici

I motivi che spingono una o più società a concretizzare un’operazione di Mergers and Acquisitions sono molteplici. Queste soluzioni, infatti, permettono di disporre di un maggior potere di mercato, consentendo l’attuazione di politiche di concentrazione, riuscendo ad evitare problemi con l’Autorità Antitrust. Come ci racconta anche Bruno Mafrici, consulente ed imprenditore di Milano che da anni opera nell’ambito delle fusioni societarie, questi strumenti permettono alle società di condividere conoscenze, competenze ed abilità, con un buon impatto sulle economie di scala, di gamma e di scopo, oltre che sulle operazioni di integrazione verticale. Inoltre, anche quando due società intendono concretizzare azioni di sinergie finanziarie e fiscali si può procedere con un’operazione di “Merger and Acquisition”. Infatti, se un’impresa debole dal punto di vista finanziario, si unisce ad un’azienda economicamente stabile e forte, la società potrà godere di enormi vantaggi, poiché potrà ottenere un incremento nelle garanzie a suo favore e una maggior fiducia da parte dei creditori.

Sotto il profilo fiscale, un’operazione di “Fusione ed Acquisizione” agevola la detraibilità degli utili d’esercizio, sana eventuali lacune generate dalla precedente gestione e consente una rivalutazione della società stessa. Come confermato anche da Bruno Mafrici, inoltre, hanno una funzione decisiva anche le sinergie di tipo manageriale. Mediante le “Mergers And Acquisitions” si possono realizzare sostituzioni in seno al management o una sua rifondazione. Infine, anche motivazioni di natura manageriale potrebbero giustificare il ricorso a pratiche di Merger and Acquisition. La procedura di Merger and Acquisition consta di 5 diverse fasi: Ricerca; Pianificazione; Valutazione, costituita da due differenti Diligence, rappresentando poi la fase più delicata dell’intera operazione. Essa si realizza mediante un’indagine, che deve rilevare le caratteristiche di una società target, perché l’investitore venga a conoscenza dei punti di forza e di debolezza dell’impresa. L’intento è quello di far emergere il massimo potenziale dall’operazione, mettendo in luce le “hidden values” (opportunità nascoste positive) e i “deal breakers” (gli eventi negativi che potrebbero mettere a rischio il buon esito o la riuscita dell’operazione).

Esistono, poi, due diverse tipologia di Diligence: DD Convenzionali, che si fondano su numeri e dati finanziari, economici e fiscali (i quantitative assets). Esse sono molto concrete, perché rintracciabili dalle analisi di bilancio e dalle statistiche correlate. Esse fanno riferimento agli ambiti contabile-finanziario, fiscale, legale, giuslavorista, tecnico-ingegneristica, analisi strategico-commerciale,  ambientale; DD Soft, ricavate dalle variabili qualitative, quali la cultura aziendale e le componenti sociologiche delle Risorse Umane. A loro volta, anch’esse si dividono in: Human DD, basate sulle percezioni, sulle migliori pratiche, sui risultati conseguiti dal personale e sui rapporti relazionali; Cultural DD, che esprime il ruolo delle mission e vision d’impresa, all’interno di un’operazione “Mergers and Acquisitions”; Infine, Negoziazione ed Integrazione rappresentano le ultime fasi di questa procedura di “Fusione ed Acquisizione”.